Graziano: Il Porto di Schiavonea dopo Gioia Tauro è quello con maggiori requisiti
CORIGLIANO-ROSSANO – Martedì, 24 Ottobre 2017 – Zona economica speciale, anche la Sibaritide e Corigliano-Rossano rivendicano, con diritto e requisiti, di poter rientrare nel programma di sviluppo economico straordinario previsto dal Governo. Il Governo regionale, nell’elaborazione del Piano ZES dovrà tenere in considerazione alcuni elementi strategici presenti nel comprensorio ionico cosentino; soprattutto all’esito del referendum consultivo di domenica scorsa, che ha sancito la nascita della terza città della Calabria, e considerato che l’area portuale di Schiavonea ha uguale classificazione del porto di Gioia Tauro (Categoria II) con finalità commerciali, industriali e ittico-turistiche. Del resto in Calabria ci sarebbe posto per tutti in questo grande programma di sviluppo, considerato il bacino d’utenza che potrebbe garantire opportunità in tutte le aree portuali della regione.
È quanto torna a ribadire il Segretario questore del Consiglio regionale e presidente nazionale del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che lo scorso agosto ha presentato una mozione mirata ad integrare nella deliberazione della Giunta regionale dell’11 Agosto 2015 N. 294 sulle “Misure per lo sviluppo dell’Area portuale di Gioia Tauro – DDL per l’istituzione di una Zona economica speciale (ZES)” anche il porto di Corigliano.
Condivido e rilancio l’appello alla deputazione calabrese – dice Graziano – fatto nei giorni scorsi dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonio Gentile. La Zona economica speciale in Calabria può coprire l’intero territorio regionale, perché il numero dell’utenza complessiva è addirittura inferiore rispetto ad altre aree d’Italia individuate come Zes e perché in Calabria c’è un maggiore bisogno di incentivi, rispetto al resto della nazione, per rilanciare l’economia e la qualità di vita dei cittadini. Ecco perché lo stesso Governo regionale, così come sta sostenendo con merito la nascita di Corigliano-Rossano, dovrà egualmente fare in modo che il porto commerciale della nuova grande città della Sibaritide, il secondo più grande dopo Gioia Tauro e con la seconda flotta marinara più grande del Mediterraneo – conclude Graziano – venga inserito nel piano ministeriale di agevolazione speciale.
Perché anche una Zes nella Sibaritide? Innanzitutto perché il porto di Corigliano, insieme agli altri che si affacciano sulla dorsale costiera orientale italiana e che costituiscono basi ideali per i Ro-Ro lungo le direttrici verso il Nord Africa, l’Est Europa e i Balcani, è quello che ha maggiori potenzialità di far crescere attività che riguardano il traffico non containerizzato e così agevolare il porto di Gioia Tauro ad uscire dalla “trappola” del solo transhipment. Si agevolerebbe, poi, la creazione di una piattaforma logistica al servizio della filiera agroalimentare: la Piana di Sibari, nell’area adiacente al Porto, è infatti la sede del Distretto agroalimentare di qualità che comprende trentadue comuni, tra cui Corigliano e Rossano, ed opera su una superficie di 184 mila ettari di terreno con un centinaio di imprese consorziate. Il porto di Corigliano, inoltre, è al centro di due aree di sviluppo industriale (Corigliano e Rossano) e ha infrastrutture di base che si avvicinano molto a quelle del Porto di Gioia Tauro per le attività di “istituto” da svolgere e sono vicine agli standard internazionali, e dunque superiori, a quelle degli altri porti commerciali calabresi. Ancora, il Porto di Corigliano è “interessato” ad uno dei quattro corridoi infrastrutturali ferroviari TEN-T, per il suo legame con Gioia Tauro. Si tratta del corridoio Scandinavo-Mediterraneo che attraversa tutta l’Italia e collega i porti del Mezzogiorno con le aree economiche più forti dell’UE. E infine perché il porto di Corigliano calabro rientra negli obiettivi del Piano nazionale della Portualità e delle logistica (PSNPL) previsto dall’Art. 29 Comma 1 della Legge 164 dell’11 novembre 2014, conversione del Decreto Legge n. 133 dell’11 settembre 2014 “’Sblocca Italia”, che indica nel sistema portuale e logistico un contributo fondamentale alla ripresa economica del Paese nonché alla promozione della sostenibilità.
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