Graziano scrive al ministro dell’Interno Lamorgese e al capo della Polizia Gabrielli
«La nascita della nuova terza Città della Calabria e la recrudescenza di atti criminali che si stanno registrando, sempre con più frequenza, sul territorio della Sibaritide e di Corigliano-Rossano impongono una presa di posizione ferma da parte dello Stato. Ecco perché risulta necessario e indispensabile un’azione forte da parte del Governo. La bozza del Decreto Ministeriale sulla riorganizzazione dei presidi di polizia non prevede che il locale Commissariato venga elevato a rango di Distretto. Pertanto, ho invitato il Ministro ed il Capo della Polizia a valutare ogni possibilità per rivedere questa scelta».
È quanto dichiara Giuseppe Graziano, redattore e promotore della legge regionale sulla fusione di Corigliano-Rossano ed eletto in Consiglio regionale alle ultime consultazioni di domenica 26 gennaio scorso, che stamani ha scritto al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, per chiedere la rettifica della bozza del Decreto Ministeriale sulla Riorganizzazione dei posti di funzione di Dirigente Superiore e di Primo Dirigente, in discussione domani (martedì 18 febbraio) con le Organizzazioni sindacali.
«Non possiamo rimanere silenti – dice Graziano – rispetto alla possibilità che Corigliano-Rossano venga tenuta fuori dalla riorganizzazione delle dirigenze. Allo stesso tempo, però, confido nell’interesse del sindaco Stasi e della deputazione parlamentare del territorio affinché, insieme, possiamo avviare un’azione persuasiva nei confronti del Governo verso una scelta di buonsenso».
«Non riconoscere la necessità di un Distretto di Polizia – aggiunge il consigliere regionale -, in un territorio che gode di un’utenza maggiore rispetto al capoluogo di provincia e che, purtroppo, è ritornato ad essere scenario di violenti atti criminali, equivale a voltare il capo dall’altra parte e a disconoscere i problemi legati alla sicurezza pubblica che ci sono e vanno affrontati nella Calabria del nord-est. E non mi riferisco solo ai fatti eclatanti di cronaca nera che abbiamo registrato nell’ultimo anno, ma anche a tutto quel mondo criminale sommerso, al racket che colpisce le attività produttive e commerciali (si legga l’entità degli interventi compiuti dalle Forze dell’ordine e dai Vigili del Fuoco per chiudere il cerchio sulla forza delinquenziale che intimidisce e soffoca il territorio) ed il dilagante fenomeno del caporalato e del lavoro nero secondo, in Calabria, solo alla Piana di Gioia Tauro. Qui – precisa – abbiamo bisogno della presenza assidua dello Stato. Dobbiamo evitare che Corigliano-Rossano e la Sibaritide vangano mortificate da un provvedimento che fomenterebbe ancora di più il pericoloso sentimento “anti-Stato” che, purtroppo – e lo dico da massimo funzionario del Corpo Forestale dello Stato in quiescenza – continua a percepirsi ogni giorno di più tra i cittadini di questo territorio, e dare – conclude Graziano – campo libero all’attività della criminalità organizzata. Pretendiamo più sicurezza». ©CMPAGENCY