Graziano: il presidente continua a parlare della Zes ma a Roma è tutto fermo
CORIGLIANO-ROSSANO – Giovedì, 3 Maggio 2018 – Zona economica speciale, nuovo ospedale, attuazione del Piano trasporti regionale, completamento delle opere incompiute. Sono solo alcune delle promesse “messe in cantiere” nella Sibaritide dal presidente Oliverio negli ultimi tre anni. Ora i cittadini chiedono il conto al Governatore ma, a dire il vero, nelle lista delle “cose fatte” c’è davvero poco o nulla. Anzi, come nel caso della Zes, ci sono degli impegni assunti senza alcuna certezza.
È il richiamo alla coerenza che il massimo dirigente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, rivolge al Presidente della Regione Calabria affinché sia rispettoso dei doveri programmatici con le popolazioni della Piana di Sibari e della nuova città Corigliano-Rossano.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa – aggiunge Graziano – che Oliverio continua a girare la Calabria vendendosi un risultato politico di cui non vi è traccia. Stiamo parlando della zes, quel piano di agevolazione fiscale per il sostegno alla portualità regionale e all’economia via mare di cui nei mesi scorsi e anche di recente, soprattutto nel corso dell’ultima campagna elettorale, si è fatto un gran parlare, ma che di concreto ancora non ha nulla. A Roma tutto è fermo e addirittura, causa lo stallo politico che sta vivendo la nazione, il progetto della zone economiche speciali rischia di saltare. Ma l’argomento continua a rimanere un evergreen degli incontri pubblici del presidente. Al governatore suggeriamo, allora, considerato il buon lavoro svolto dall’assessore Russo per disegnare al meglio le zes calabresi, di andare a bussare alle porte del Governo per chiedere maggiori e utili ragguagli sulla vicenda.
Il punto della zona economica che riguarda anche e non marginalmente il porto di Corigliano-Rossano – prosegue il leader del CCI – non è l’unico a creare incertezze. Nel febbraio scorso abbiamo assistito alla consegna dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide, ma come purtroppo avevamo già paventato si tratta solo di un’opera di bonifica e livellamento del terreno. Della struttura non c’è traccia e, ad oggi, non sono previsti altri interventi, oltre a quelli già programmati, nell’area di Insiti. E di nodi stretti, dal presidente Oliverio che attendono di essere sciolti, ce ne sono ancora tanti. C’è ancora l’annunciata apertura dell’ospedale di Trebisacce, che sarebbe dovuta avvenire nel marzo scorso, ma ad oggi poco o nulla è cambiato e i disagi aumentano di giorno in giorno. C’è, ancora, la promessa assunta nella primavera 2017 con le popolazioni della Sila greca in merito alla ripresa ed ultimazione dei lavori di completamento della Sila-Mare, l’importante infrastruttura viaria che attraversa la Valle del Trionto. Si lavora a stento e con qualche operaio ma nessuno ancora sa come sarà ultimata la strada dal momento che esiste un macroscopico errore progettuale sul quale nessuno ancora pare abbia messo mano. E poi, non da ultimo, – conclude Graziano – c’è quel piano regionale dei trasporti che dopo quasi venti anni è stato aggiornato, con grande merito del governo e del consiglio regionale, ma che ancora non si riesce ad applicare. Perché?
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